Studiare medicina in Inghilterra: requisiti, costi e università
L’idea di trasferirsi nel Regno Unito per studiare Medicina sta attirando ogni anno un numero crescente di studenti italiani. Non è solo una questione di prestigio accademico, anche se le università inglesi rientrano stabilmente tra le migliori d’Europa.

È soprattutto una scelta legata al metodo di studio, alla possibilità di accedere più facilmente rispetto ai test italiani, e a un approccio alla formazione medica molto più pratico e orientato al paziente fin dai primi anni.
Il sistema inglese ti tratta fin da subito come parte attiva della comunità universitaria. Le strutture sono moderne, i docenti presenti, i tirocini iniziano presto e non vengono percepiti come “appendici” del percorso teorico, ma come un elemento fondamentale per diventare medici completi e pronti a lavorare.
C’è poi la possibilità di costruire una carriera internazionale, perché una laurea ottenuta in UK rimane spendibile in diversi Paesi del mondo, anche dopo la Brexit. Certo, il trasferimento implica un investimento economico e un adattamento culturale non banale, ma è un contesto che offre reali opportunità a chi vuole diventare medico con una formazione solida, moderna e internazionale.
Come funziona il percorso di Medicina in Inghilterra
Chi arriva dal sistema italiano si accorge subito che l’approccio inglese è meno rigido e più orientato allo sviluppo pratico delle competenze. La laurea in Medicina in Inghilterra dura in genere cinque o sei anni, a seconda dell’università, e fin dall’inizio combina teoria, lavoro clinico supervisionato, simulazioni e attività in piccoli gruppi.
Il primo anno è già più dinamico di quello italiano, non ti ritrovi a passare mesi solo sui libri, perché vengono introdotti casi clinici, attività laboratoriali e momenti di confronto con tutor e studenti senior. Questo aiuta a capire da subito se la strada intrapresa è quella giusta e migliora molto la consapevolezza verso la professione medica.
Dalla metà del percorso, gli studenti entrano negli ospedali affiliati all’università, partecipano ai turni in reparto, visitano pazienti insieme ai medici e imparano a muoversi in un contesto reale. È proprio questa continuità tra apprendimento e pratica a distinguere la medicina inglese da quella italiana, dove spesso il vero contatto clinico avviene molto tardi o in modo saltuario.
Anche il rapporto diretto con i docenti è diverso, i gruppi di studio sono più piccoli, le verifiche distribuite nel tempo e non concentrano tutto in un unico esame. La preparazione è più graduale e ti accompagna anno dopo anno, evitando quella sensazione di essere sommersi da un programma infinito e difficile da gestire.
Riassumendo:
- Primi due anni: scienze di base e prime esperienze cliniche
Il cuore è comprendere anatomia, fisiologia, biochimica, ma con un approccio molto meno teorico rispetto a quello che molti studenti italiani sperimentano.
- Anni successivi: rotazioni cliniche
Si passa attraverso reparti di medicina interna, chirurgia, pediatria, psichiatria, emergenza, cure primarie e via dicendo. Il contatto quotidiano con pazienti e medici è costante.
- Foundation Programme (post-laurea)
Dopo la laurea, ogni futuro medico inglese entra nel Foundation Programme, un percorso di due anni (F1 e F2) che corrisponde al nostro tirocinio post laurea, ma molto più strutturato. Durante questo periodo si lavora negli ospedali come junior doctor, con stipendio pieno e tutoraggio continuo.
Come entrare nelle università di medicina in Inghilterra
L’accesso avviene tramite UCAS, la piattaforma nazionale usata da tutti gli studenti che vogliono iscriversi all’università nel Regno Unito. Per Medicina, però, la domanda è più articolata della media perché servono ottimi voti, un personal statement scritto con cura e uno dei test richiesti dagli atenei, in particolare UCAT o, ancora per poco, BMAT, che molte università stanno gradualmente eliminando.
Quello che molti ragazzi scoprono mentre preparano la domanda è che la parte più impegnativa non è tanto il test, quanto tutto ciò che ci sta attorno. Le università inglesi leggono con attenzione ogni dettaglio, perché vogliono capire chi è davvero la persona che si candida, quanto è motivata, se ha maturato un’idea realistica della professione e se ha già avuto esperienze che dimostrano un certo livello di maturità.
Gli atenei del Regno Unito cercano candidati completi, curiosi, capaci di ragionare con metodo ma anche di lavorare bene con gli altri. È un processo selettivo e meritocratico, che guarda alla persona nella sua interezza con focus su competenze, attitudine, sensibilità e capacità di gestire un percorso impegnativo come quello di Medicina.
Studiare medicina a Londra: cosa cambia rispetto al Regno Unito?
Londra è quasi un microcosmo a sé, e questo si riflette anche nel modo in cui si studia medicina. Le facoltà della capitale — King’s College London, UCL, Imperial College e pochi altri nomi di peso — sono tra le più ambite del Regno Unito. Hanno standard elevatissimi, strutture moderne e un’impostazione fortemente pratica. Non è un caso se ogni anno attirano studenti da tutto il mondo.
Se si sceglie Londra ci si ritrova a studiare e fare tirocinio in alcuni degli ospedali più grandi e complessi d’Europa. Sono ambienti dove circolano casi clinici molto variegati, dove si lavora fianco a fianco con professionisti provenienti da decine di Paesi e dove la medicina si vive con un ritmo quasi imprevedibile. È un tipo di formazione che ti mette presto davanti a situazioni reali e ti costringe a crescere rapidamente, sia sul piano tecnico che umano.
Detto questo, vivere e studiare nella capitale inglese ha un prezzo, il costo della vita è sensibilmente più alto rispetto al resto del Paese, e questo incide su tutto, dagli alloggi ai trasporti. È un aspetto che molti studenti valutano attentamente prima di fare domanda, perché può influire sulla qualità della vita quotidiana.
Chi sceglie le migliori università di Londra lo fa perché cerca un ambiente ricco di stimoli, dinamico, internazionale e competitivo. Altri preferiscono invece città più tranquille e con spese più gestibili, senza rinunciare a una formazione di ottimo livello. Bristol, Manchester, Leeds e Birmingham, ad esempio, offrono corsi di medicina riconosciuti e ben strutturati, con comunità universitarie vivaci e costi decisamente più accessibili.
Le migliori università dove studiare Medicina in Inghilterra
La lista cambia ogni anno nelle classifiche internazionali, ma alcune università restano costantemente nella fascia alta:
- University of Oxford
- University of Cambridge
- Imperial College London
- King’s College London
- University of Manchester
- University of Edinburgh
- University of Bristol
- University of Birmingham
Ogni ateneo ha un approccio leggermente diverso, chi più tradizionale, chi più pratico, chi più orientato alla ricerca. La scelta non dovrebbe basarsi solo sulla classifica, ma sul metodo di insegnamento che si avvicina di più al tuo stile di apprendimento.
Quanto costa studiare medicina in Inghilterra?
Le tasse universitarie per gli studenti internazionali oscillano tra 30.000 e 45.000 sterline all’anno, a seconda dell’università. È una cifra importante, che va valutata nel contesto dei servizi offerti come biblioteche aperte h24, laboratori moderni, ospedali universitari di altissimo livello, supporto personale costante e programmi strutturati.
Poi ci sono le spese quotidiane, vivere nelle città universitarie più piccole, può costare tra 800 e 1.200 sterline al mese; a Londra i costi salgono notevolmente e vanno messi in conto con attenzione. Chi sceglie l’Inghilterra spesso lo fa perché considera la formazione un investimento a lungo termine, anche in vista della carriera medica, che nel Regno Unito offre retribuzioni iniziali generalmente più alte rispetto a molti Paesi europei.
Specializzazione in Inghilterra: come funziona dopo la laurea
Uno dei vantaggi più apprezzati è la possibilità di accedere direttamente al Foundation Programme, un percorso di due anni che introduce alla pratica ospedaliera strutturata. È un periodo fondamentale, in cui si consolidano le competenze cliniche e si inizia a capire quale specializzazione intraprendere.
La specializzazione vera e propria, chiamata Specialty Training, varia molto in durata a seconda dell’area scelta. Alcune specializzazioni durano tre o quattro anni, altre possono superare gli otto. Ciò che spesso colpisce gli studenti italiani è la chiarezza dei passaggi e la stabilità dei contratti, ogni anno ha obiettivi precisi, tutor dedicati e possibilità concrete di crescere.
