Università italiana, prof under 40 una rarità

I giovani docenti ordinari all’interno delle nostre Università sono una rarità. E in fondo non c’è da sorprendersi, visto e considerato che sono proprio i più giovani talenti le “vittime” principali e sacrificali del taglio dei fondi alle nostre Università, tanto che gli under 40 vedono come una sorta di miraggio un ambito posto in cattedra. Un’intera generazione che si smarrisce nelle aule delle università, valutato che oggi si contano solamente 20 professori ordinari con meno di 40 anni, su un totale di 12.975 docenti di prima fascia.

Se il valore assoluto è già di per se impietoso, lo stesso può ben dirsi per quanto concerne il termine relativo: i numeri di cui sopra sono infatti traducibili nell’affermazione secondo cui sono solamente meno dello 0,2% i docenti ordinari italiani che all’Università hanno meno di 40 anni. Va un po’ meglio – ma mica tanto – per quanto concerne i professori associati, dove gli under 40 sono 906 su 19.924 unità, il 5 per cento del totale. Nemmeno tra i ricercatori si può sorridere: quelli a tempo indeterminato ssotto i 40 anni sono 1.422 su 15.982 studiosi, ovvero meno del 10 per cento.

Volendo giungere a un dato di sintesi assoluta, significa che meno del 5 per cento di tutto il corpo docente e di ricerca stabile all’interno delle nostre università ha meno di 40 anni, con un rapporto di 2.343 unità tra professori e ricercatori, su un totale di 48.881 studiosi. E guai a pensare che la situazione non sia immutata negli anni: prima era addirittura meglio, visto e considerato che nel 2008 i giovani erano cinque volte di più, come sottolineano gli ultimi dati elaborati dal centro sstudi Here (Higher education research) della Fondazione Crui (la Conferenza dei rettori).

Numeri che non possiamo che definire come molto sconfortanti, e che mostrano un declino, speriamo non inarretabile, che è avviato nel 2008. Una data non casuale, visto e considerato che da tale anno sono iniziati i tagli al fondo di finanziamento, togliendo così un miliardo di euro agli atenei e generando una serie di ripercussioni negative di varia natura. Tra i vari effetti, però, uno è abbastanza chiaro: la scomparsa di nuovi giovani docenti all’interno delle aule degli istituti tricolori, con gli under 40 che sono diventati praticamente una rarità. E il futuro che cosa sarà in grado di riservare?

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