Studenti stranieri, ecco cosa ne pensano dell’Italia

Recentemente l’agenzia Study.Eu ha cercato di sondare, quantitativamente e qualitativamente, le abitudini degli studenti stranieri che partecipano a programmi di mobilità individuale nel nostro Paese. Una popolazione ricca e variegata, pur in calo, che tuttavia nasconde interessanti riscontri che l’osservazione ha cercato di portare alla luce. È così emerso, per esempio, che interrogati sulla loro esperienza, il 20% degli studenti ha dichiarato di aver scelto l’Italia come destinazione per imparare la nostra lingua, e che il 65,52% si sta già organizzando per affrontare l’esame di certificazione linguistica, che può evidentemente essere utilizzato per poter migliorare il valore del proprio percorsi di studi.

Ulteriormente, dalla ricerca è emerso che l’8,28% ha già deciso di tornare per studiare all’Università (l’analisi è stata condotta su studenti superiori), e che le città più gettonate sono Milano, Roma, Bologna, Firenze, mentre le facoltà che verranno maggiormente adottate sono medicina, architettura, relazioni internazionali, giornalismo ed economia.

Tra le altre percentuali che meritano almeno un breve cenno, ricordiamo come il 72.41% dei ragazzi abbia affermato di aver scelto autonomamente di venire a studiare nel nostro Paese, il 4,83% lo ha fatto per indicazione dei genitori, il 6,21% su consiglio dell’associazione omologa a Intercultura.

Purtroppo, non tutte le rilevazioni sono però positive. Se di fatti si accantonano le prospettive future e la bellezza del nostro Paese, vengono fuori opinioni e critiche piuttosto dure. In particolar modo, solo il 4,64% degli studenti stranieri ora in Italia indica al primo posto come qualità della propria esperienza il tempo passato in classe, e il 35,86% dice comunque di apprezzarla, mentre il 40,69% dichiara di non amarla proprio.

Per quanto concerne coloro che hanno espresso un sostanziale apprezzamento di ciò che succede in classe, il 27,66% afferma di avere piacere di incontrare i compagni di classe, il 18,44% dichiara che sta imparando molte cose interessanti, il 15,6% reputa i professori molto preparati, mentre il 14,18% si sente ben integrato all’interno della comunità di classe, nonostante la difficoltà di dover avere a che fare con una lingua nuova, tutta da imparare, e con un programma scolastico spesso molto distante da quello cui erano abituati. Le critiche, come detto, non mancano: la scuola italiana è accusata di avere uno stile troppo tradizionalista e ingessato, il 21,05% lo giudica troppo ricco di nozioni e teorie, il 16,84% ritiene di avere troppi compiti, il 14,74% afferma di non avere autonomia.

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