Educated in Italy, il piano per attirare studenti stranieri

Prende ufficialmente il via Educated in Italy, un interessante piano che punta a promuovere all’estero la formazione superiore italiana, con l’obiettivo di attirare nuovi studenti stranieri, e con il target ultimo di poter ottenere – attraverso tale progetto realizzato dal ministero degli Esteri con il Miur – un raddoppio del numero di studenti internazionali entro il 2020.

A illustrare i contorni dell’iniziativa è stato negli scorsi giorni il vice ministro degli esteri, Mario Giro, che ha ricordato come all’estero vi sia “una grande domanda di insegnamento superiore italiano oltre la lingua”, e che anche grazie a Educated in Italy potrebbe essere possibile giungere all’ambizioso obiettivo di “raddoppiare, dal 4 all’8%, il numero degli studenti stranieri presenti in Italia”, e magari attirare anche dei cervelli, formando i quadri futuri dei Paesi di provenienza una volta che saranno tornati nella loro nazione di origine.

Insomma, un progetto di grande rilievo e – si spera – di grande impatto, che per il Miur rappresenta una “svolta storica”, considerato che – afferma Marco Mancini, capo dipartimento università del Miur – il piano è realizzato con interventi strutturali che puntano alla promozione delle nostre università e anche delle accademie, dei conservatori e altro ancora.

Tra le iniziative in corso di previsione, vi è la semplificazione delle procedure di accesso ai corsi (con valutazione dei titoli e successivo rilascio del visto e del permesso di soggiorno), la valorizzazione della lingua a cultura italiana insieme alla necessità di potenziare i percorsi formativi in inglese, un road show per lanciare il piano strategico all’estero (che coinvolgerà alcuni dei mercati più appetibili come Cina, India e Stati Uniti), il potenziamento del sito internet Universitaly e tanto altro ancora.

Soddisfatto anche Giovanni Brugnoli, vicepresidente Confindustria per il capitale umano, che ha contribuito attivamente alla stesura della strategia, e secondo cui si rende sempre più necessario procedere allo sviluppo di un nuovo brand in questo “mercato” della formazione superiore. Per Brugnoli, infatti, il “Made and Educated in Italy” può promuovere “la bellezza di ciò che si fa in Italia e di ciò che si può imparare, facendo in Italia”. Brugnoli ha poi aggiunto che “l’’Italia ha università eccellenti che devono ancora liberare tutto il loro potenziale e che grazie alla collaborazione con le imprese possono diventare tra le migliori al mondo”.

E voi che ne pensate? Vi piace questo nuovo progetto di promozione del nostro mondo formativo all’estero? Che opinione avete?

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